Vittoria Aganoor (1855-1910) nata a Padova
in Prato della Valle nella casa detta degli Armeni, cresce nella nobile ed
aristocratica famiglia di cinque sorelle contesse: Angelica che abiterà a Cava
de' Tirreni sposata giovane con Luigi Guarnieri capitano dei bersaglieri da cui
si separò, Mary (o Maria) fidanzata col conte Brunelli che si ammalò di nervi,
Elena libera e ribelle che abiterà a Tarcento, Virginia maritata al duca
Francesco Mirelli di Santomenna che vivrà a Napoli in via Monte di Dio.
Vittoria riesce a donarci una meravigliosa produzione non solo di poesie ma
anche di lettere. Carteggi, biglietti augurali e dialoghi a penna che piacciono
per lo stile umano e coinvolgente, per i sentimenti vivi e cordiali che
trasmettono anche oggi. Non solo a Basalghelle nel "suo eremo" di
Villa Aganoor sulle rive del fiume Rasego, ma a Venezia, Tarcento, Cava de'
Tirreni, Napoli, Monte del Lago, Perugia ed altre località, Vittoria
incontrerà personalmente letterati e personaggi illustri della Belle Epoque. Ma
forse, solo per colloquio epistolare e poetico riuscirà a trasmettere loro
tutta se stessa e i valori in cui crede. Quando uscì la raccolta di poesie
"Leggenda Eterna" (aprile 1900) nella quale Vittoria riportava
all'inizio le celebri parole del Fogazzaro riferite alla madre mancata da pochi
mesi "Ma soltanto adesso nella tua nuova vita (consentite Antonio Fogazzaro
che io ripeta le vostre parole) soltanto adesso con la tua potente visione di
spirito" hai potuto leggere tutto il libro…lo consacro a te", il
romanziere vicentino aveva già pubblicato "Piccolo mondo antico"
(1895), "Malombra" (1889) e stava terminando "Piccolo mondo
moderno" (1901).
Per questo abbiamo scelto alcune tra le più belle lettere
che la poetessa-scrittrice vissuta a Basalghelle dal 1884 al 1901 e sposatasi
poi col deputato magionese Guido Pompilj, promotore della bonifica del lago
Trasimeno, inviò ad Antonio Fogazzaro (1842-1911), romanziere e poeta già
affermato in Italia, corrispondenza epistolare che troviamo alla Biblioteca
Bertoliana di Vicenza. Vittoria ammirava del "carissimo Fogazzaro" che
ebbe come lei guida nei primi studi, l'Abate Giacomo Zanella, la preparazione e
l'efficacia letteraria, l'ingegno e la fede, conosceva i suoi libri Piccolo
Mondo antico, Malombra, Miranda, Valsolda, Novissima Verba, Daniele Cortis,
Fedele, Piccolo Mondo Moderno, Il Santo e Leila…lo riceveva spesso nel suo
salotto di Venezia al Ponte dei Greci dove si fermava "a desinare" con
la mamma Giuseppina Pacini e le sorelle. Di Malombra scriverà commossa nel
maggio dell''81 a Zanella :"Non è un romanzo come tutti gli altri, no; vi
si sente un cuore, un'anima d'artista e di poeta stemprati dentro, e le vicende,
e i sentimenti e i pensieri, non sono descritti con parole, ma con tumulto vivo
di palpiti, con brividi di febbre, con veri singhiozzi, con veri vaneggiamenti
che colpiscono la fantasia con evidenza meravigliosa".
Nella sua ultima lettera al Fogazzaro che conosciamo,
Vittoria sembra già presagire il terribile male incurabile con il quale a
cinquantacinque anni il 7 maggio 1910 morirà nella clinica Pampersi di Roma.
Poche ore dopo anche Guido la seguirà col suicidio, incapace di sostenere la
vita senza di lei.
Di Vittoria Aganoor Antonio Fogazzaro dirà: "Vittoria…il
più alto ingegno poetico d'Italia. Piango in Lei anche un'amica di vecchi tempi…"
Antonio Fogazzaro faceva parte di quel gruppo di artisti e letterati vicentini
che Vittoria Aganoor frequentava, il poeta Abate Giacomo Zanella famoso per la
"Conchiglia Fossile", il senatore Fedele Lampertico, il senatore
Alessandro Rossi fondatore dei famosi lanifici. Poco lontano a Schio viveva
Almerico da Schio (1836-1930), il "conte del balon", pioniere
dell'aeronautica e scienziato studioso di meteorologia ed alpinista che
frequentò la Villa Aganoor a Basalghelle con l' Abate Giacomo Zanella, fu
compare di nozze della sorella Virginia al matrimonio del 26 ottobre 1892
celebrato nella chiesa parrocchiale di Basalghelle da mons. Sigismondo
Brandolini-Rota e quando il 17 giugno 1905 e nei giorni successivi si sollevò
nel cielo scledense cielo per i primi voli l'Aeronave "Italia",
madrina la figlia di Armerico Laura da Schio, anche Vittoria era certamente
presente assieme alla Regina Madre. Nel 1901 infatti la contessa Aganoor era
socia partecipante della "Società per la costruzione e l'esercizio della
prima aeronave" che aveva sponsorizzato già da tempo e di cui era socia
d'onore pure la Regina Margherita.
Ma torniamo al Fogazzaro che nacque a Vicenza il 25 marzo del
1842 . Sposatosi con Margherita dei conti di Valmarana ebbe tre figli, Teresa,
Mariano e Maria. Mariano ventenne universitario, morì per tifo nel maggio del
1895 e la sua camera il romanziere volle trasformare in cappella. Nel 1896
Antonio Fogazzaro viene nominato senatore del Regno e membro del Consiglio
Superiore della Pubblica Istruzione. Ambientò a Oria nella Valsola il romanzo
Piccolo Mondo Antico. Romanzi, poesie, conferenze in Italia e all'estero lo
resero un celebre letterato. Amante della natura e di escursioni sui monti ebbe
idee innovatrici in campo culturale, religioso, persino ecumenico. Pensiamo ad
esempio a quando nel 1901 ad Assisi incontra un suo amico protestante Paul
Sabatier che lo invitò per una conferenza che declina: "Ah no…se vengo a
farle una visita ad Assisi verrò con il cuore libero, tutto per san Francesco,
per Lei, per il poetico delizioso paese!". Muore il 7 marzo 1911
all'ospedale di Vicenza assistito dalla figlia Maria. Alla sua morte Pio X°
ebbe a dire:"Povero Fogazzaro; era un buon cristiano".
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