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Napoli, 7 giugno 1899

La contessa Giuseppina Pacini Aganoor è mancata nel pomeriggio del 9 marzo 1899 al palazzo di Ponte dei Greci al n.3405, Vittoria sente la mancanza della mamma per assistere la quale aveva generosamente fatto la sua “Rinuncia” . Da Francesco Cimmino poeta e letterato che era stato ospite a Vicenza del Fogazzaro, Vittoria riceve saluti e scritti del famoso romanziere. Vittoria, progettando una visita a Cava da Angelica e il suo ritorno in Veneto dove troverà amaramente il vuoto lasciato dalla madre, si trova ora a suo agio in casa Mirelli dove vivono la sorella Virginia ed il cognato duca Francesco. Da lì spedisce all’ “eccellente amico” una fotografia non tanto riuscita che gli ricorderà il volto della sua cara mamma.


Monte di Dio -70 -Napoli 7 Giugno '99

Eccellente amico

Da tre mesi io non potevo leggere niente di seguito con attenzione. Dopo due pagine gli occhi restavano sì sul libro, ma il pensiero avea preso il largo. Ieri sera (solo ier sera martedì 6 Giugno) il Cimmino mi portò questo suo volume e il saluto di Fogazzaro mi fece un immenso piacere. Rientrata in camera per coricarmi e non avendo sonno, tagliai le carte e mi posi a leggere, ma, le confesso, senza molta speranza di poter strapparmi ai fantasmi che mi vengono intorno e mi affogano quando rimango sola.

Dopo il Parere di Ulisse io ero già salva, e la Suonatina per Orsi mi confermò nella deliziosa vittoria. Quell' irresistibile humour aveva fatto indietreggiare l' ostinato esercito delle mortali tristezze. Un'ora di tregua; che riposo! Ed ora ho qui innanzi a me, che mi lusinga e promette altro diletto finissimo La dottoressa Pascal (dall"'ombra dell'Ortles, un'ombra fresca da conservar bene lo amore durante l'estate".) Il nostro Secolo e tutti gli altri gioielli di questo scrigno. È superfluo non è vero ch'io Le dica grazie?

Il Cimmino è tutto inni per il "poeta e la casa del poeta". Vicenza, Fogazzaro, la sua famiglia, la gentile Maria, il banchetto patriarcale di quella sera, lo schietto buon umore, i canti, i suoni, le fini gentilezze di tutti, la signorile ospitalità, la bontà affettuosa di Lei; non parla d'altro e Lei può figurarsi se questo tema non è caro a noi!

lo resterò quì, in casa Mirelli un'altra quindicina di giorni, poi andrò a un'ora da qui, a Cava dei Tirreni, da mia sorella Angelica, dove mi tratterrò un paio di mesi; poi nel Veneto, e il ritorno sarà dei più amari;

Le mando una piccola immagine con il ritratto della mia Mamma. La fotografia riuscì male, ma la somiglianza c'è ed è l'importante. Anch'io mi vado ripetendo ogni tanto, quando il pensiero dell'irrevocabile mi dà una strizzata al cuore: oui mon frère... oui... e chino la testa più rassegnata. Non mi scordi e coi saluti e gli omaggi di mia sorella e di mio cognato s'abbia una mia riconoscente stretta di mano.

Sua dev .ma e aff.a vecchia amica Vittoria Aganoor