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Venezia, 14 dicembre 1899

L’Aganoor scherza amichevolmente col Fogazzaro che ha accolto benevolmente i suoi versi “imprigionati” tra una lettera e l’altra… poesie che volano “con modeste ali di passerotti” sotto gli occhi dello scrittore che ne gusta il “fremito”. Spesso infatti Vittoria sottopone ai suoi interlocutori le più belle pagine poetiche che le sgorgano dal cuore, che donate al momento giusto, non possono che suscitare ammirazione per colei che le compone.


Venezia 14 Dic. '99


"O genti udite udite" (direbbe il D'Annunzio) udite la nuova verità ch'io vi dico: -Siate ingiusti e ne avrete subito un'altissima ricompensa!! - lo ho "malignato ingiustamente" Ella afferma; ed ecco che ne ho subito dal Fogazzaro un prezioso biglietto, pieno di fine e argutissima amabilità; ecco che ne ho subito parole soavemente cortesi da una giovanetta tanto cara che si chiama Maria, ed è poi la figlia del nostro mago romanziere e poeta e filosofo! Così va il mondo; sicuro!

È inutile ch'io voglia analizzare a Lei il fremito delle mie strofette "imprigionate" nella sua prosa; se le ha sentite fremere ne avrà anche capito il vero perchè, e le mie definizioni sono affatto superflue, ne Ella ama l'espressione dell'immaginazione altrui; dirò solo che altre mie strofette, gelose di quelle che furono lette (per forza) da Lei, vogliono venire ora sotto i suoi occhi; vengono liberamente, portate dalle loro modeste ali di passerotti ("seleghette" in veneto, se non lo sa!).

Ne riparleremo a voce. Dunque a ben presto e grazie sempre e mi tenga per sua devota molto Vittoria Aganoor

 

 

-Mamma, sei tu! -

 

S 'io vado, assorta in un mio sogno vano,

per la selva del mondo, e spesso a scemere perfidi rovi la pupilla è tarda,

Mamma, sei tu che assorgi dal lontano

campo dei morti e mi bisbigli: -"Guarda" -?

Se d' oblio sitibonda e presso a cogliere i venefici frutti, io non domando

se sonno o morte il tossico dispensa,

Mamma, sei tu che in suono di comando

severamente m'ammonisci: -"pensa!" -?

Se via per l' erta d' improvviso io sento cader la lena, e la speranza, l'ultima

mia speranza, sostegno ultimo, piega... o Mamma, è tuo quell' ansioso accento

che dice alla mia stanca anima: -"Prega!" -?

 

Vittoria Aganoor