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Basalghelle

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29 NOVEMBRE 1887

Andriana il giorno del suo 47° compleanno non può avere tutti i sette figli a casa. Tutti però, dice Vittoria sono uniti col pensiero a lei, persino il figlio Andrea la penserà dall’Africa. L’invito della lettera della poetessa è di essere orgogliosa dei figli impegnati nel loro operare con nobili cuori e forti intelligenze, ognuno nel proprio campo di studio o lavoro. Dio dall’alto veglierà su loro e li conforterà nelle stanchezze e nel dolore. Vittoria è vicina all’amica con la sua parola, oggi più che mai.


Basalghelle, 29 novembre 1887

Mia adorabile Andriana.

Mi pare di starti vicina, di vederti proprio davvero in quel tuo salotto di Sambughè, circondata di simpatia viva, di affetto intenso. Molti tuoi figlioli mancano quest’anno alla tua festa, ma ciascuno di loro è con te col pensiero e i forti propositi di tener alto il tuo nome sul mare o sulle terre d’Africa, nell’agone dell’arte o nel tempio della scienza. Festa più bella non può essere di questo grande accordo di nobili cuori, di forti intelligenze, di caratteri alteri e tu, certo un po’ mesta per la loro assenza, non potrai (fare) a meno di sentirti ad un tempo paga e orgogliosa del loro operare. Io grido evviva a te e a loro, io godo con te io mi sento con te fiera, io ti voglio un mondo di bene e un mondo di bene ti auguro con vera furia di tenerezza.

Sta allegra, goditi queste belle giornate di sole; pensa che qualcuno di ben alto, di ben forte e pietoso veglia su tutti i nostri cari, e li conforta nell’ora della stanchezza e li sorregge nell’ora del dolore.

Addio cara e buona e leale amica. Io sono sicura che mi sentirai con te oggi più che mai e fra tante parole d’affetto e fra tante manifestazioni d’amicizia sicura, la mia parola non andrà perduta e non cadrà inascoltata fra le frasi d’occasione. Baciami ti prego la Teodora carissima e lasciati baciare a tua volta con amore di sorella dalla

tua Vittoria

La mamma unisce ai nostri i suoi più amichevoli e schietti auguri.