5 GENNAIO 1888
Vittoria, trattenuta dallo scrivere spesso per lo stato d’animo
dell’amica, la consola ancora perché sempre in pena per il figlio Andrea
lontano, in Africa. La rincuora, tutto tornerà sereno e ogni cosa andrà nel
migliore dei modi. Le annuncia pure che con la famiglia passerà l’inverno
ed anche la prossima primavera nella campagna di Basalghelle. Ciò sarà
occasione di buone passeggiate tra le siepi in fiore e le praterie
verdeggianti come era solita fare nella bella stagione.
Basalghelle,5 gennaio 1888
Carissima Andriana
È tanto tanto tempo che non vedo da te più nemmeno il
filo d’una parola! So che hai avuto tante malinconie, tanti rompicapo,
so che sei sempre nell’ansia per quel tuo caro lontano, ma benchè tante
volte prendessi la penna in mano per dirti molte parole forse insipide ma
certo schiette e affettuose sempre me ne ritenne la paura di annoiarti e mi
dicevo: aspetta, aspetta, forse lei stessa ti scriverà una parola di
incoraggiamento, essa sa bene che a te basta una parola; aspetta dunque! Così
andavo ripetendomi e aspettavo. Ma la voglia di parlarti durandomi sempre e
nella tua parola sospirata non venendo, ecco io ti scrivo ad ogni modo noi
staremo in campagna tutto l’inverno né penso torneremo a Venezia nella
stagione più propizia alle buone passeggiate tra le siepi in fiore e le
praterie verdeggianti, così chi sa quando mai ci rivedremo! Sai che Gino mi
ha scritto dalla Spezia? Ora dev’essere alla Maddalena e conto rispondergli
prestissimo. Sii buona anche tu e mandami un salutino con la tua propria
piccola mano di fata buona! Sta serena, non ti lasciar cogliere da idee scure,
tutto andrà bene, tutto tornerà azzurro nel tuo orizzonte, vedrai!
Tutti ti salutano con grandissimo affettoio ti bacio con fraterna tenerezza.
Scriverò prestissimo alla Teodora pigrettaintanto, ti prego, dalle un
bacione per me. Addio ancora dalla tuissima Vittoria
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