Adorabile amica
Come sei sempre la stessa buona memore creatura! Grazie di
quello che mi dici; il tuo grande affetto ti deve aver fatto udire parole che
il Carducci non direbbe riguardo ai miei versi, lui, il feroce detestatore
delle donne verseggiatrici, a meno che non si chiamino Annie Vivanti.
Ma io ti ringrazio ad ogni modo con tutto il cuore. Non
avrei certamente mai osato far leggere io, versi miei al Carducci;
pensavo ch’egli, così terribilmente grande e forte dovesse avere per i
piccini parole di così annichilente compatimento! Se così non è tanto
meglio; ne ringrazio la sorte e te. Ti scrivo in fratta anch’io per
ringraziarti subito del bene che sempre mi vuoi.
Tutti ti mandano saluti affettuosissimi io ti bacio con
grande affetto, e se l’etichetta consente, ti prego di baciare per me con
devozione profonda e gratitudine viva la mano alla nostra graziosa sovrana.
Vittoria tua
Scordavo la Meloria. Certo che il Carducci non me ne chiede
per sapere ma come giusto appunto per avere forse dato troppa
importanza a una delle tante vittorie veneziane.
Pure, quell’aver battuto la flotta imperiale al Capo
Meloria a grande scorno del Barbarossa, mi parve degno di menzione, tanto più
che quel trionfo fu poi di molto peso nella pace di Venezia, la quale
iniziò quella di costanza. Addio ancora.