Venerdì 6 Febbraio 2015 ore 20.20
“The Truman Show” (2012) di Peter Weir
Truman Burbank nasce ripreso da una telecamera. Poi, per trent’anni continuerà ad esser ripreso a sua insaputa da telecamere che lo seguiranno in ogni luogo della sua vita, per strada, al lavoro, a letto. Lui non lo sa, ma fa parte di uno show televisivo. Tutto ciò che c’è intorno a lui è un set, le persone sono attori e comparse, le case, la polizia, i vigili del fuoco, tutto è set, persino l’acqua del mare è fasulla. Sua moglie e il suo migliore amico sono attori. Sopra tutti c’è Christof, dio-demiurgo-produttore, che gestisce la vita del poveretto. Naturalmente tutta l’America impazzisce per il programma verità, in virtù della regola del voyeurismo, molla televisiva irresistibile. Poi Truman ha qualche sospetto, diventa sicuro del trucco e cerca di scappare più volte.
Subito una citazione per lo sceneggiatore Andrew Nicol, davvero geniale in certe soluzioni. Idea centrale straordinaria, con tanti bei manifesti e simboli: i media sono ormai tanto invadenti da non essere più passatempo, ma tempo, ma forse, ci possiamo ancora salvare. Proprio per tutti questi contenuti il film si rivela uno splendido esercizio, una rivisitazione avanzata della parabola del grande fratello. E proprio per questa ragione è inevitabilmente costretto ad essere freddo, e più adatto a un dibattito per addetti che al popolo del cinema.
Titolo originale The Truman Show
Paese di produzione USA
Anno 1998
Durata 103 min
Genere commedia, drammatico, fantascienza
Regia Peter Weir
Soggetto Andrew Niccol
Musiche Philip Glass, Burkhard von Dallwitz
Interpreti Jim Carrey: Truman Burbank