Così leggiamo in una relazione inviataci dai nostri confratelli missionari in El Salvador, nella quale ci descrivono una nuova grazia, o un miracolo, ottenuti per intercessione del P. Cosma.
È meraviglioso l'intreccio dei fatti, fresca la narrazione dell'accaduto, che a noi ha richiamato alla memoria la commovente storia del cieco-nato descritta dall'evangelista san Giovanni:
“Maestro chi ha peccato: lui o i suoi genitori perché nascesse così?”.
Rispose Gesù:
“Né lui ha peccato, né i suoi genitori, ma questo è avvenuto perché si manifestassero le opere di Dio in lui”.
Allora i vicini chiedevano...: “Non è costui quello che stava seduto a mendicare?”. E gli uni dicevano: “È lui”. Altri dicevano: “No, ma è uno che gli somiglia”.
Ma egli diceva: “Sono io... Quell'uomo che si chiama Gesù... mi disse: 'Va a Siloe e làvati'. Sono andato, mi sono lavato e ora ci vedo”.
Dissero di nuovo al cieco: “Tu che dici di colui che ti ha aperto gli occhi”. Ed egli disse: “È un profeta” (Gv: 9).
Ed eccoci al racconto dei nostri confratelli:
“La signora Lucia Rodas, sposata con Juan Alfonso Pena, nei primi mesi dell'82 incominciò ad avvertire strani sintomi di sofferenza in tutto il corpo, i quali le causavano altissima febbre fino ai quaranta gradi. Trasportata all'ospedale della capitale San Salvador, i medici diagnosticarono cancro al fegato'. Prescrissero quelle cure che la medicina, oggi, è in grado d'improntare.
Per ben 75 giorni la febbre si mantenne sui livelli accennati, senza alcun indizio di recessione. I sanitari consigliarono il rientro in famiglia per attendere, purtroppo, la fine, impotenti di fronte alla realtà. Rientrò a Santiago Nonualco, suo paese di nascita, tra i suoi parenti”.
“Mi chiamarono per gli estremi conforti della Fede» — prosegue il P. Ottavio Colpo —. “Infatti si confessò piamente, ricevette l'Eucaristia, le amministrai l'Olio degli Infermi. Poi le raccomandai di pregare, con fede, il P. Cosma. Un gruppo di fedeli per vari giorni si unì a lei nella preghiera, invocando l'intercessione del P. Cosma. Dopo tante preghiere, un congiunto, pure medico, incominciò a dubitare: non può essere cancro! Se non è cancro sarà un'altra malattia. Diagnosticò per conto suo, non disse nulla, prescrisse una cura. Darle la medicina e vedere la febbre scomparire in poche ore... fu una cosa meravigliosa”.
“La paziente, lo sposo, i parenti, noi, tutti... siamo convinti che almeno in questo sta il miracolo di P. Cosma: illuminare e guidare l'azione del medico verso la diagnosi sicura, verso il rimedio indovinato”.
“Completamente ristabilita, si recò con i congiunti a far celebrare ed ascoltare due SS. Messe a San Juan Nonualco, sulla tomba del P. Cosma. Da allora è stata sempre meglio ed ora sta benissimo”.
In seguito abbiamo saputo che si trattò d'una “crisi acuta di tubercolosi”.
Non siamo soliti gridare al miracolo troppo frequentemente, ma nemmeno ci piace gettare acqua sul fuoco.
Una volta era obbligatorio dichiarare, nelle vite dei santi: “Ai fatti straordinari esposti in questo volume s'intende attribuire solo quel valore che merita la testimonianza umana”.
Diceva il cieco-nato del vangelo: “Proprio in questo sta la meraviglia, che voi non sapete di dove sia e intanto mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se qualcuno teme Dio e fa la sua volontà, Dio lo ascolta. Forse anche voi volete diventare 'suoi discepoli?'“ (Gv 9,27).
Ai tempi di Gesù tutti volevano vedere il cieco- nato miracolato da Lui.
In Centro-America, in El Salvador tutti vogliono conoscere il martire P. Cosma Spessotto: tutti vogliono raccomandarsi a lui per ottenere grazie e miracoli.
Al tempo di Gesù la gente diceva: “Che sia lui, che non sia lui? Che sia stato cieco davvero o no?”.
“Voi discutete pure — diceva il cieco-nato — intanto io ci vedo!”.
Quanti leggeranno queste testimonianze, legittimamente si potranno porre la domanda: “Esattamente, quali possono essere state le cause che portarono sull'orlo della tomba la signora Lucia Rodas?”.
È difficile dirlo. Forse la medicina stessa non è sempre in grado di soddisfare a tutti gli interrogativi del male fisico!
Noi ripetiamo le parole di Gesù:
“Questo è avvenuto perché si manifestassero le opere di Dio”.
Discutiamone pure, continuiamo pure a parlarne... intanto le grazie e i miracoli fioriscono, si moltiplicano, all'invocazione del P. Cosma.
E noi ripetiamo con il Vangelo che:
“Se uno teme il Signore e fa la sua volontà, Dio lo ascolta”.
P. Cosma, in tutta la sua vita, ha sempre cercato ed eseguito la volontà di Dio. In quella divina volontà si è santificato! Per tener fede alla volontà di Dio ha offerto la sua vita in profumo di 'martirio'.
Ora Dio lo sta glorificando e lo glorificherà sempre di più.
Tutta la gente dice:
“Padre Cosma è un santo”.
Noi ci siamo fatti suoi discepoli nell'amore di Dio, e suoi devoti nel venerarlo e nell'invocarlo.
(La lettera che ci è giunta è firmata e controfirmata dalla signor Lucia Rodas, dal P. Ottavio Colpo e dal P. Paolino Cristofari).