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Anno 2001
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Pubblicazione realizzata dalla Scuola Media Statale “I. Nievo” di Mansuè, Dicembre 2001

 

Dopo la distruzione delle Twin towers, un altro fatto ha colpito il mondo e soprattutto l’America: si tratta del diffondersi dei casi di antrace o carbonchio, prodotti da un bacillo che è presente in natura, ma che può essere anche prodotto in laboratorio ed utilizzato per la guerra batteriologica. I casi di contagio si sono verificati in seguito al contatto con spore di antrace diffuse da terroristi, forse islamici e forse no(la polizia sta indagando in tutte le direzioni) attraverso la corrispondenza e hanno colpito dipendenti delle Poste americane, impiegati e giornalisti. Lettere “all’antrace” sono giunte perfino all’interno dell’edificio del Congresso, il Parlamento Americano, che ha sospeso le proprie attività per breve tempo e che ha dovuto essere evacuato per la decontaminazione. L’atto terroristico ha così assunto un forte rilievo simbolico, andando a colpire lo stato proprio al “cuore”, sottolineando nuovamente, nel giro di pochi giorni, il fatto che non esiste un luogo assolutamente sicuro ed irraggiungibile per terroristi ben organizzati.

L’antrace (Bacillus antharacis), o carbonchio, è un bacillo che produce spore resistenti anche per anni nell’ambiente esterno.

Il bacillo della malattia deve il nome di “carbonchio” al colorito scuro delle macchie cutanee che provoca in chi è colpito.

In natura l’antrace colpisce gli animali erbivori come mucche, pecore, capre, maiali e cavalli che si infettano ingerendo le spore di carbonchio presenti nel terreno o nell’erba dei pascoli. L’uomo si contagia toccando la pelle o la pelliccia di questi animali infetti. Un tempo era chiamata la malattia dei conciatori perché colpiva soprattutto i tosatori di pecore e coloro che lavoravano le pelli di animali infetti. Le spore, che si formano dallo stesso bacillo, sono strutture biologiche molto stabili e resistenti al calore, sopravvivono anche se calpestate e sono capaci di conservarsi a lungo nel terreno o nell’acqua e resistono anche alle radiazioni solari.

Il carbonchio può dar luogo a tre manifestazioni patologiche: polmonare, cutanea e gastrointestinale. La forma polmonare è la più pericolosa e si contrae inalando le spore; nella forma cutanea il contagio avviene per contatto con la pelle e quella gastrointestinale si verifica ingerendo carne infetta.

Dopo il contagio, le spore penetrate si trasformano in batteri che, moltiplicandosi, producono tossine che uccidono i macrofagi, cioè le cellule che dovrebbero sconfiggere i batteri.

Più volte ormai nel corso degli anni si sono verificati casi di carbonchio:

- 1642: epidemia di carbonchio a Matera;

- Dal 1900 al 1978: negli USA si sono verificati 18 casi di carbonchio polmonare;

- 1917: guerra biologica della Germania per infettare con l’antrace bestiame destinato alle truppe Inglesi;

- 1942: nell’isola di Gruinard in Scozia il governo Inglese sperimenta la resistenza delle spore all’esplosione e agli agenti atmosferici.

Una soluzione di formaldeide, diffusa sull’isola, ha neutralizzato le spore 40 anni dopo.

- 1944: negli USA si hanno 224 casi di antrace cutanea;

- 1979-1985: si registrano nello Zimbawe 6000 casi sempre sotto forma cutanea;

- 1987: in Paraguay si verificano 25 casi di antrace cutanea;

-1997: in Ghana ci sono stati 26 morti per consumo di carne infetta;

- 1998: in Russia si registrano 2 casi di morte per carbonchio gastrointestinale;

- 2000: in Etiopia focolai di carbonchio;

-2001: negli USA 4 casi su 14 persone esposte, un morto.

In questi ultimi giorni non si sono verificati nuovi casi di persone colpite da carbonchio e dell’antrace, nei TG, non si parla più, forse anche per non alimentare la paura. È probabile però che non sia tutto finito. Resta solo da dire che ancora una volta, l’uomo ha trovato e messo in atto un metodo scientifico per annientare se stesso.

Francesca (2G)