BASALGHELLE

Basalghelle,
ambrata terra fertile
di messi, viti ed orti,
ti devo un canto
per le chiare acque
che scorrono tra i cigli
del Rasego e dei fossi
dove - placida - nuota
la pennuta anatra muta.

Basalghelle,
oasi verde di pace
tra silenzi di parchi e bianche ville,
dolce è tornare alla tua gente mite
e palpitante a tocchi di campana
che spandono messaggi di speranza.

 

Apro il ventaglio delle mie memorie
e intono un canto di semplicità
ai bimbi, ora già padri,
che in stupore d’apprendere
mi porsero l’incanto dell’infanzia.

Troppo in fretta è sgusciato il giorno dolce.

Ma un punto eterno resta d’amicizie
consacrate dal tempo
che fioriscono luci al mio tramonto
e dilatano spazi d’armonie.

 

Gina Piccin Dugo

GINA PICCIN DUGO

è nata l’8 marzo 1922 a Vittorio Veneto (TV) dove risiede. Poetessa e scrittrice, ha vinto numerosissimi premi in vari concorsi nazionali ed internazionali ed è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente Pertini.
La sua infanzia fu poverissima. A undici anni andò a lavorare in filanda e a venti, avvilita e mortificata per non riuscire a studiare, si fece coraggio ed andò da un professore che insegnava privatamente. Gli portò tutte le poesie che aveva scritto sulla carta da pacchi gialla. Colpito dalla sua bravura di autodidatta, la preparò gratuitamente per l’esame all’Istituto Magistrale. E’ stata una grande vocazione-passione la sua: grande impedimento era la povertà, ma da questa è nata una forza grandissima. Da quel momento cominciò a “vivere”. Nel 1982 per meriti poetici-culturali è stata insignita dal Presidente della Repubblica di Malta con la Croce d’argento di Malta. Ha ottenuto la cittadinanza onoraria a Tarzo nel 1991 per meriti culturali e scolastici. E’ spesso invitata presso le scuole medie inferiori e superiori a parlare di poesia, perché è l’unica donna “filandiera” che si è realizzata studiando tenacemente. Ha insegnato alle elementari per trent’anni, per un periodo anche a Basalghelle e a Vallonto. E’ presente in parecchie antologie scolastiche. Vari sono i libri di poesia e narrativa pubblicati. Ricordiamo “Ridatemi l’infanzia” (1985) , “Filanda addio, Le donne di Esther” e “Andar per chiari mattini” testo autobiografico.