Leggiamo nel libro del profeta Isaia, al capitolo quinto, al versetto primo e seguenti:
"Canterò per il diletto
il mio cantico d'amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
Egli l'aveva vangata e sgombrata dai sassi
e ci aveva piantate scelte viti;
e scavato anche un tino".
E nel Vangelo di san Marco, al capitolo dodicesimo, al versetto primo e seguenti:
"Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno
una siepe, scavò un torchio...".
Non abbiamo trovato parole più belle per parlare della vite, della vigna del padre Cosma, in terra d'America, che gli meritò il plauso, l'ammirazione di tutti i salvadoregni ed un solenne pubblico encomio delle Autorità civili.
Autentico vignaiolo. "La sua origine contadina gli fece scoprire, anche nelle fertili terre del Salvador, la possibilità di aprire un altro solco per l'agricoltura nazionale, con due vendemmie annuali. Lavorava la terra come aveva imparato dai suoi genitori, mezzadri, i quali per guadagnare il pane per tutta la famiglia, lavoravano dalla mattina alla sera nelle campagne del nord-Italia".
In chiesa faceva cantare dai suoi parrocchiani, dopo le vendemmie:
"Pei cammini assetati di luce,
alzandosi presto, prima del sol,
verso i campi che lontano stan
all'aurora s'avvia il vignaiuol.
* *
Non si ferma nel suo cammino,
né lo affannan la sete e il calor.
C'è una vigna che vuol coltivar,
una vigna che è tutto il suo amor".
"P. Cosma era molto stimato e molto amato dalla sua gente. A chi lo visitava offriva, con il tipico sorriso sulle labbra, un grappolo d'uva che con tanto amore, tenacia e competenza, era riuscito a far attecchire e maturare".
Egli continua certamente dal cielo a custodire, a vigilare la sua "vigna", cioè la sua chiesa, sulle parole di Gesù che per primo diede alla vigna il significato di chiesa:
"C'era un uomo, un padrone di casa, il quale piantò una vigna... vi scavò un pressoio; poi la affidò a dei contadini" (Le. 20,9-19).
Più volte, poi, nella sua vita, Gesù ha dichiarato:
"Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me porta molto frutto" (Gv. 15).
La vite richiama i fedeli alla realtà dell'Eucaristia: la vite è simbolo di fecondità, è immagine della grazia di Dio che trasforma le anime e innesta nuove vite: la vite è figura di Cristo.
Tuttavia il nome di P. Cosma rimarrà indimenticabile in terra d'America anche sotto questo aspetto di viticoltore, come quello dei grandi colonizzatori e civilizzatori dei secoli passati.
"Nei momenti liberi coltiva il suo pergolato. È riuscito (lui per primo) a portare l'uva in El Salvador: stupendi grappoli bianchi che ha chiamato: 'Variedad Italia'. Ha scritto anche un manuale di viticoltura per il Centro-America: 'El Salvador, tierra prometida de la uva'. Il raccolto va ai poveri" (P.M.Z.).

"P. Cosma, francescano semplice, cordiale, conversevole con tutti, era lieto di mostrare ai suoi visitatori il risultato prodigioso delle viti ch'egli aveva ottenuto in tanti anni d'innesti sperimentali su vitigni portati dal suo Veneto" (P. Eliodoro Mariani, "L'Osservatore Romano", 9 marzo 1983).