Non s'intende parlare del "Libro della Sapienza" che fa parte della Bibbia,(Vecchio Testamento) e che consiste soprattutto nella religione, nella pietà, nel timor di Dio e nella giustizia. Vogliamo inserire qualche accenno della vita del P. Cosma che fu un libro di saggezza, aperto alla vista di tutti, nella semplicità evangelica, senza ostentazioni o esibizionismi, di cui sarebbe stato incapace.
Se la vera "Sapienza" considerata sotto l'aspetto spirituale e morale, è fonte di felicità, è guida di vita verso l'immortalità, sotto l'aspetto storico è ricompensa dei buoni e punizione dei cattivi.
P. Cosma pervaso da questa sapienza, visse felice i suoi giorni, attendendo il compiersi in sé della volontà di Dio, lasciando un caro, unanime ricordo della sua bontà.
Nel periodo della sua prima formazione ebbe la fortuna d'incontrare, come educatore, un religioso di rare virtù, il quasi conterraneo P. Stanislao Marzin di Motta di Livenza, alla cui scomparsa, il bollettino ufficiale dei Frati Minori Veneti "Acta Provinciae", scrisse:
"Qualcuno ha detto che P. Stanislao non sapesse cosa fosse la mormorazione".
Fra Cosma prima, e Padre Cosma poi, non esprimeva mai apprezzamenti negativi per nessuno; vorremmo aggiungere che non ne era capace.
Sorridendo ripeteva: "Dice lo Spirito Santo: se vedi il difetto del tuo fratello, chiudi gli occhi per non vedere e seppellisci tutto dentro il tuo cuore". Non sappiamo se siano veramente parole di Dio-Spirito Santo, contenute nei testi sacri, ma erano certamente parole dello spirito di P. Cosma. I condiscepoli dicevano di lui
"Fra Cosma, pur di non mormorare, parlerebbe bene anche del diavolo".
Le sue risposte erano semplici, sagge: "Non parliamo male di nessuno: parliamo bene di tutti. La notizia del male anche se c'è, porta male: la notizia del bene, anche se non c'è, porta bene".
E passando ad un'espressione, quasi paradossale, aggiungeva: "L'uomo saggio prima di parlare, pensa tre volte e poi tace".
In fondo in fondo era il programma di Papa Giovanni XXIII, quando bisbigliava al suo segretario:
"Vediamo tutto: parliamo poco:
correggiamo di raro".
A lui, il "Papa Buono", vengono attribuite anche quest'altre parole:
"La saggezza di chi presiede deve considerare due cose: primo: non tacere quello che deve essere detto; secondo: non dire quello che deve essere taciuto".
In questo equilibrio sta la sapienza della Bibbia. Su questo equilibrio spirituale e morale P. Cosma cercò di modellare il suo agire. Monsignor Arturo Rivera y Damas, attuale primate del Salvador, in visita in Italia per doveri pastorali, diceva a dei compagni di P. Cosma, ancora vivo — si capisce — e parroco di San Juan Nonualco:
"Avete davvero un ottimo sacerdote: un apostolo del Signore; un confratello esemplare; un genuino figlio di san Francesco".
E ritornando nella sua diocesi, per lettera, inviava in Italia alcuni articoli che illustravano la figura singolare del P. Spessotto, apparsi sui periodici salvadoregni, accompagnandoli con queste parole:

"A vostra edificazione, a vostro conforto".