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Anno 2001
Anno 2002

Ciao a tutti,

siamo Giulia e Valentina M. della 2 G e vorremmo parlarvi dei viaggi “archeologici” che abbiamo fatto attraverso la città di Oderzo “Venetica e Romana” nell’ambito delle attività opzionali che si sono svolte presso la nostra scuola media fra novembre 2001 e gennaio 2002. I viaggi hanno costituito importanti momenti di verifica di quanto appreso nel corso del laboratorio “Turismo Archeologico in Oderzo” e avevano lo scopo di farci conoscere meglio la storia dell’area geografica in cui viviamo al centro della quale vi è, appunto, Oderzo.

La nostra zona è stata colonizzata, fin dal X-IX sec. a. C., dai Veneti, popolo che probabilmente proveniva dall’Asia Centrale. Sviluppatasi splendidamentenel VI sec., questa civiltà ebbe stretti rapporti con gli Etruschi, dai quali apprese soprattutto la scrittura. La prima visita “archeologica” si è svolta presso il Museo Opitergino, dove abbiamo approfondito la conoscenza della cultura venetica sotto il profilo religioso. Infatti abbiamo potuto ammirare gli splendidi ex voto, ossia statuine in bronzo offerte alla dea Reitia sia per chiedere aiuto sia per ringraziarla del bene ricevuto.

Abbiamo anche avuto l’occasione di partecipare ad un laboratorio pratico cimendandoci nella realizzazione di ex voto che, nonostante il nostro impegno, non avevano nulla a che vedere con quelli originali! (e probabilmente non sarebbero nemmeno stati efficaci, tanto erano brutti!!!).

Grazie alla costruzione della strada Postumia (voluta dal console Spurio Postumio) nel 148 a. C., Oderzo fu interessata ad un rapido processo di romanizzazione, tanto che nel 49 a.C. divenne municipium romano, iscritto alla tribù Papiria. Per conoscere meglio l’architettura pubblica e privata dell’Oderzo romana, abbiamo fatto una seconda visita, questa volta agli scavi archeologici. Qui, una guida ci ha dettagliatamente spiegato gli antichi monumenti opitergini. Il più famoso è indubbiamente il Foro, la grande piazza porticata dell’antico centro, risalente al 1° sec. d. C. Il Foro era ricoperto da pesanti lastre di trachite, pietra vulcanica provenienti dalla zona di Padova, ed ora molto deteriorati. Intorno al Foro si affacciavano le botteghe degli artigiani e molti edifici civili e religiosi in cui si svolgevano i principali eventi della vita cittadina: uno di questi edifici era la Basilica, nella quale veniva amministrata la giustizia.

Altro importane monumento è la Domus di via Mazzini, di grandi dimensioni, con al centro il peristilio, e con molte altre stanze fra cui, ben visibili, i tre Triclini, ossia stanze da pranzo così dette perché in ciascuna erano collocati tre divani a tre piazze dove prendevano posto i commensali. La Domus disponeva anche e di un pozzo per l‘acqua e di terme private, che consentivano di riscaldare la casa e di rifornirla di acqua calda.

Ogni stanza aveva una pavimentazione a mosaico, molto usata a quei tempi. I mosaici, ancora in parte conservati, presentano motivi floreali, a rombi, a tralci d’edera, a greche, ecc.

Queste due visite “archeologiche” sono state un’esperienza molto positiva perché ci ha fatto toccare con mano (si fa per dire) i resti del nostro antico passato che spetta a ciascuno di noi conservare e tramandare ai posteri nelle migliori condizioni possibili, affinché nulla vada perduto delle bellezze antiche. Chi volesse ammirare questi tesori archeologici, ogni prima Domenica del mese può fare un giro turistico per Oderzo con l’aiuto di una guida.

Giulia e Valentina M. (2 G)