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Anno 2001
Anno 2002

Nel numero scorso del giornalino è stato pubblicato il risultato del lavoro di ricerca (condotta da alcuni alunni di 2^ G, residenti a Mansuè) sull’origine di molti toponimi del Comune di Mansuè.

Via Rivapiana

Via Roma

Via Sandro Pertini

Via Provinciale

V.le Regina Margherita

Via Ponte Maron

Via Molin

Via Ronche

Via Giuseppe Garibaldi

Calle Fabbri

Borgo Servi

Via San Marco

Via Verdi

Via Calbassa

Via Businello

Piazza Vittorio Emanuele

Via Bastie

Via San Prosdocimo

Via Chiesa

Piazzale San Giuseppe

Via Roverat

Via Vincenzo Contratti

Via Ponte Crede

Via Resteggia

Via Faè

Via Marconi

Via Papa Luciani

Via Giacomo Puccini

Via Giustiniani

Piazza Beccaro

Via Settimo

Anche noi alunni della stessa classe, residenti però a Portobuffolè, abbiamo condotto una ricerca analoga, riguardante il nostro Comune. Vogliamo qui illustrarvi i risultati delle nostre indagini condotte consultando vari testi e, soprattutto, intervistando persone in grado di soddisfare le nostre curiosità. I nomi delle vie con la spiegazione della relativa origine sono stati riuniti per “categorie”.

Ecco innanzitutto un elenco delle vie di Portobuffolè:

Alcune di queste vie sono dedicate a “personaggi famosi”, che noi abbiamo cercato di conoscere meglio.

Margherita di Savoia: fu regina d’Italia. Figlia del Duca di Genova, sposò nel 1868 il cugino Umberto, futuro re Umberto I di Savoia, dal quale ebbe un figlio, poi re col nome di Vittorio Emanuele III. Fondò varie istituzioni culturali e si interessò di beneficenza, in particolare della Croce Rossa.

Giuseppe Verdi (Busseto 1813 – Milano 1901): è un grandissimo compositore italiano, famoso in tutto il mondo. Il suo primo grande successo fu Nabucco, rappresentato alla Scala di Milano nel 1842; in quest’opera il celebre coro degli Ebrei in esilio a Babilonia Va’ pensiero su l’ali dorate divenne il simbolo degli Italiani sottomessi agli Austriaci e perciò alimentò negli animi lo spirito patriottico e risorgimentale. Verdi divenne il simbolo vivente del Risorgimento, tanto che la scritta W VERDI, sui muri di Milano, significava W Vittorio Emanuele Re d‘Italia. Altri successi del compositore bussetano, ancora costantemente rappresentati nei più grandi teatri del mondo sono: Rigoletto, Il trovatore, La Traviata, Don Carlos, Macbeth, La forza del destino e Un ballo in maschera. Nel 1871 al teatro dell’Opera del Cairo, in occasione delle celebrazioni nazionali egiziane per l’apertura del Canale di Suez, Verdi fece rappresentare Aida. Nel 1874 compose, in memoria di Alessandro Manzoni, la Messa da requiem. I suoi ultimi capolavori furono Otello e Falstaff, su soggetti tratti dal teatro di Shakespeare.

Guglielmo Marconi (Bologna 1874 – Roma 1973): è conosciuto come il padre delle comunicazioni senza fili. Notizie dettagliate le troverete nel numero di Marzo 2002 del nostro giornalino.

Giuseppe Garibaldi (Nizza 1807 – Caprera 1882): è stato un militare e uomo politico legato alle vicende del nostro Risorgimento. Nel ‘48 combattè nella Prima guerra d’Indipendenza e partecipò alla difesa della Repubblica Romana nel ‘49. Per liberare l’Italia dallo straniero e per unificarla, organizzò nel 1860 la Spedizione dei Mille. Liberato il Regno delle Due Sicilie, con lo storico incontro di Teano, cedette i territori liberati al re di Piemonte Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d’Italia.

Beccaro era un commerciante francese che nel ‘300 lasciò i propri beni ad un ospedale.

Sandro Pertini: è stato un importante uomo politico italiano, nato nel 1896 in provincia di Savona e morto a Roma nel 1990. Per le sue idee politiche, durante il fascismo fu costretto all’esilio e nel 1927 fu arrestato e condannato a quindici anni di carcere. Fu liberato nel 1943 e prese parte alla Resistenza. Fu eletto membro della Costituente e fu sempre rieletto al Parlamento nelle legislature successive. Nel 1968 e nel 1972 fu presidente della Camera dei Deputati. Dal 1978 al 1985 fu Presidente della Repubblica Italiana.

Da Molin è una famiglia che ha lasciato parte dei propri beni per un fondo a beneficio dei giovani che si dovevano sposare e non disponevano dei mezzi necessari per farlo.

Businello è una famiglia patrizia che ha fatto delle donazioni ai poveri.

Papa Luciani è stato Vescovo della nostra Diocesi e poi Papa con il nome di Giovanni Paolo I. Una biografia più completa la potete trovare nel numero di Marzo 2002 del nostro giornalino.

Vittorio Emanuele II: fu l’ultimo re di Sardegna e il primo re d’Italia. Figlio di Carlo Alberto, partecipò alla guerra d’indipendenza del 1848-49. Aderì agli indirizzi politici di Cavour, suo primo ministro, e incoraggiò la spedizione dei Mille di Garibaldi del 1860, alla quale invece Cavour era contrario. Fu salutato Re d’Italia da Garibaldi nello storico incontro di Teano ed assunse ufficialmente il nome di “Re d’Italia” con una legge promulgata il 17 marzo 1861. Morì nel 1878.

Giacomo Puccini: è un compositore italiano nato a Lucca nel 1858 e morto a Bruxelles nel 1924. Appartenente ad una famiglia di musicisti, studiò al conservatorio di Milano ed incontrò uno strepitoso successo già con la sua prima opera “Le Villi” nel 1884. È diventato celebre soprattutto con le opere Manon Lescaut, La Bohème, Tosca, Madama Butterfly, Suor Angelica, Gianni Schicchi, La fanciulla del West e Turandot. Quest’ultima, la sua opera più famosa, è stata lasciata incompiuta a causa della morte e fu rappresentata postuma nel 1926 alla Scala.

Vincenzo Contratti: fu un tenente pilota, morto a soli 25 anni. Torinese di nascita, faceva parte dell’87a squadriglia della Serenissima, famosa per audaci azioni di guerra. A pochi giorni dalla liberazione, il 28 ottobre 1918, mentre inseguiva il nemico, fu colpito da una raffica della contraerea e precipitò sul Pra dei Gai, presso Ghirano. Ora riposa nel cimitero di Portobuffolè e sulla sua tomba è scritto un proclama di Gabriele D’Annunzio.

Altre vie di Portobuffolè prendono il nome dalla presenza di particolari costruzioni:

Borgo Servi: prende il nome dalla basilica e dal convento dei Servi di Maria che un tempo si trovavano in questa zona.

Calle Fabbri: all’epoca della Repubblica di Venezia in questa via c’erano laboratori di artigiani, tra cui molti fabbri.

Via Giustiniani: prende il nome dalla villa costruita come residenza estiva dalla nobile famiglia veneziana dei Giustiniani.

Via Ponte Maron: deve il suo nome alla presenza di un ponte sotto cui scorre il fiume Maron.

Via Chiesa: è una via che si trova nei pressi della chiesa.

Via Provinciale: è una strada costruita dalla provincia.

Nomi antichi, legati ad eventi storici o a particolari caratteristiche fisiche del territorio in passato hanno le seguenti vie:

Via Roma: ricorda la conquista di Roma da parte del Regno d’Italia nel 1870, attraverso la breccia di Porta Pia

Via Settimo: deriva da “Septimum”, primo villaggio preistorico scoperto dai romani, distante sette miglia da Opitergium, l’odierna Oderzo.

Via Resteggia: accanto scorre il fiume Resteggia.

Via Bastie: in questa zona c’erano i bastioni, cioè fortificazioni fatte di terra e mattoni che si costruivano negli angoli dei castelli e delle fortezze.

Via Roverat: un tempo vi cresceva un bosco di roveri.

Via Faè: anche qui c’era un bosco, in particolare di faggi.

Via Ronche: in passato vi sorgeva un bosco dove i contadini andavano a tagliare legna, utilizzando uno strumento chiamato “ronche” (probabilmente le attuali “roncole”).

Via Calbassa: è una strada in pendenza, che va calando verso il basso.

Via Rivapiana: è una via che scorre in piano verso il fiume Livenza.

Via San Prosdocimo: dedicata al patrono del paese.

Via San Marco: anche questa dedicata al patrono del paese.

Piazzale San Giuseppe: nel ‘300 in quella zona si trovavano le botteghe degli artigiani che hanno chiamato così il piazzale per dedicarlo al santo patrono dei lavoratori.

Via Ponte Crede: era un antico ponte, poi distrutto perché in rovina e anche per costruire la strada provinciale. I campi vicini a dove sorgeva il ponte sono ricchi di creta e l’alzata originaria del ponte era costituita proprio di creta battuta. Nel linguaggio locale “crede” significa “creta”.

a cura di Valentina Moras e Filippo (2^ G)

con la collaborazione di don Bruno, Parroco di Portobuffolè