Home
Su
Anno 2001
Anno 2002

5 maggio 2002

 

Caro diario,

è quasi finita la scuola. Io sto pensando a come sono andati questi due anni alla scuola media e posso dire che sono andati bene. La scuola è bella grande, con tante aule e tanti laboratori e io mi sono anche divertita. Mi è piaciuto fare disegno, cartonaggio, lavori con la carta e anche imparare cose nuove. Non sono brava con la lingua italiana e faccio fatica a capire tante cose, ma i professori mi aiutano quando non capisco. Ho fatto anche nuove amicizie e per tutto questo sono contenta.

Però, caro diario, voglio confessarti il mio piccolo grande problema: i miei compagni di classe.

Anche l’anno scorso ho pensato che in questa classe non mi volevano. Le ragazze dicono cose brutte su di me (per fortuna non tutte), certe mi hanno accettato ma le altre mi rifiutano. Ma sono soprattutto i maschi che fanno gesti stupidi verso di me e io credo che loro non pensino che in questo modo mi fanno male. Le professoresse gli hanno detto che non va bene fare così, ma loro non le ascoltano. Loro non vogliono stare in banco con me, non vogliono lavorare in gruppo con me. Quando siamo in fila se io sono davanti loro vanno dietro, se io sono dietro loro scappano davanti. Quando siamo in palestra i miei compagni, ma anche le compagne (non tutte) non mi passano la palla. Perché? Io penso: se loro fossero al mio posto, starebbero male come sto io. I miei compagni e le mie compagne di classe non mi hanno mai invitata ai loro compleanni; solo una mi ha invitata una volta, ma io non sapevo dove era la sua casa e così non sono andata.

Mi ha invitato qualche volta una compagna di mia sorella Elbasane e anche una vicina di casa che si chiama Barbara, ma i miei compagni, no.

Nessuno mi ha mai invitato a fare i compiti o a vedere le loro case. Io vorrei invitare qualcuno a casa mia, ma siccome nella mia casa siamo in tanti, ci sarebbe disagio e così non posso invitare nessuno, ma mi piacerebbe giocare o chiacchierare o fare i compiti al pomeriggio con qualcuno dei miei compagni.

Quello che mi ha fatto soffrire di più, però, è quello che è successo a scuola. Ti racconto cosa è successo qualche giorno fa. Con la professoressa Bianchi abbiamo preparato tutti insieme una torta nella cucina della scuola; quando era pronta l’abbiamo tirata fuori dal forno, Giulia ha preparato le salviette, la professoressa ha tagliato la torta e io, insieme a Giulia, dovevo distribuire le fette ai miei compagni, ma molti non hanno voluto mangiare la torta perché l’avevo distribuita io. Loro sono rimasti senza torta, ma io sono rimasta male. Poi in classe con le professoresse abbiamo parlato di quello che è successo e le professoresse volevano sapere perché si comportano così con me. Ma io non ho capito il motivo. Forse è perché io sono kosovara o perché non sono brava a scuola o forse sono antipatica. Hanno anche detto che ho qualche malattia, ma io non ho malattie!

Caro diario, cosa posso fare per avere amici anche nella mia classe? Forse perché io sono straniera loro non mi vogliono.

Io spero che questo non capiti anche a mia sorella, cioè che i suoi compagni non le facciano le stesse cose che i miei fanno a me, perché io non voglio vedere che mia sorella resti male per questi motivi.

Io spero che l’anno prossimo le cose vadano meglio anche in classe e che queste brutte storie finiscano. Io spero che i miei compagni pensino se fossero loro al mio posto cosa farebbero e che io non gli ho fatto niente di male.

Se i miei compagni cambiano un po’ l’anno prossimo io sarò più contenta perché questa scuola mi piace e anche altri amici e spero di diventare anche più brava a studiare e così potrò essere felice anch’io.

Vlora (2^ G)

Questa pagina di diario scritta da un’alunna kosovara, stimola la riflessione sui problemi legati all’inserimento degli stranieri, e soprattutto degli extracomunitari, nella nostra scuola e nella società. Lo proponiamo all’attenzione dei nostri lettori (alunni, genitori, insegnanti, cittadini, …) sollecitando la parte loro riflessioni, commenti, considerazioni e consigli che saremo felici di pubblicare nel prossimo numero del nostro giornalino.

Speriamo che le nostre aspettative non restino deluse!

La Redazione