Una delle più famose pattuglie a livello mondiale di volo acrobatico, le “Frecce tricolori”, quest’anno, il 15 agosto, è venuta ad esibirsi a Bibione. Quel giorno, dopo l’esibizione, io e i miei zii abbiamo potuto fare una piccola intervista al comandante delle Frecce. La nostra prima domanda, poiché mio cugino è fanatico degli aerei, è stata: «Come si diventa pilota di una “Freccia tricolore?”». 
Il comandante, con molto entusiasmo, ha risposto che per diventarlo bisogna essere al primo posto nell’aeronautica militare e ci ha spiegato che ci vogliono molta professionalità e coraggio, perché un semplice sbaglio può significare una tragedia. Poi ha aggiunto che durante l’esibizione, se il numero non sta riuscendo, possono mettersi d’accordo e comunicare tra loro via radio, per ritrovare la sintonia dell’esibizione. La pattuglia delle Frecce è composta da dieci aerei: un capitano e nove gregari. Il programma dell’esibizione delle Frecce non varia da molti anni e ogni pilota deve allenarsi con due o tre voli al giorno per un anno: solo così può volare nel programma acrobatico. Anche se le esibizioni sono molto simili tra loro, penso che valga la pena rivederle perché sono veramente bellissime. Alla TV non sembrano così emozionanti come dal vivo, soprattutto quando spengono il motore e sembra quasi che precipitino nel “vuoto” e, quando meno te lo aspetti, riaccendono il motore e riprendono il volo. Sono veramente fantastiche!!!

Alice S. (III H)


La mattina del 12 luglio 2003 ci siamo trovati con alcuni amici in piazza a Basalghelle per partire per il caposcuola che sarebbe durato cinque giorni e che si sarebbe svolto a San Tommaso Agordino, in provincia di Belluno. Con noi c’era l’organizzatore, il nostro parroco, don Brunone.

Prima di partire abbiamo caricato ogni ben di Dio sul pullman e siamo partiti. Dopo tre ore di viaggio siamo giunti a destinazione. Per prima cosa abbiamo scaricato i viveri, poi abbiamo preparato i letti e quindi siamo andati a fare un giro di orientamento. Finito il giro siamo subito corsi a mangiare. Nel pomeriggio siamo usciti e abbiamo respirato a fondo, con calma, l’aria frizzante di montagna. Abbiamo osservato il paesaggio che era bellissimo: i monti erano ricoperti di pini e abbiamo ammirato la mole imponente del Monte Civetta. La notte è trascorsa senza dormire, ma facendoci scherzi e giocando a carte. Il mattino seguente c’era in programma una passeggiata fino alla cartoleria del paese dove avremmo potuto acquistare le cartoline da spedire a casa. Di ritorno dalla passeggiata siamo subito andati a mangiare l’ottimo pranzetto preparato dalle nostre due cuoche, Daniel ed Emerenziana. Il giorno seguente, all’alba e molto assonnati, siamo partiti con il pullman per andare ai piedi del Passo Botticelli, che si trova nella Marmolada. Ci siamo incamminati verso un rifugio lungo un sentiero molto tortuoso. Ai lati del sentiero c’era una vegetazione che non avevamo mai visto prima, c’erano tantissimi fiori di varie tonalità, stelle alpine e genziane. Arrivati in cima ci siamo rifocillati e don Brunone ha celebrato la Santa Messa usando come altare un masso. Finita la Santa Messa abbiamo fatto un giretto e abbiamo visto una fontana dalla quale sgorgava acqua fresca e limpida, abbiamo tirato fuori le nostre borracce e le abbiamo riempite. Prima di ritornare noi due ci siamo seduti su un ripiano scavato nella montagna e abbiamo ammirato ancora una volta il panorama. Partiti per il ritorno, dopo due ore siamo arrivati a casa sfiniti, abbiamo fatto la doccia e siamo andati a letto subito.

Purtroppo la nostra vacanza era finita, così in mattino seguente abbiamo fatto la valigie e con dispiacere siamo tornati alle nostre solite occupazioni.

Andrea e Marco (II G)


Il giorno 21 settembre scorso è stata organizzata dalla Biblioteca Comunale di Mansuè una gita a Ferrara, città che, per quanto ho potuto visitare nella mia giovane vita, è senz’altro la città più interessante. Il pullman, con a bordo una quarantina di persone, è partito dalla piazza del Municipio del paese alle 7.30 del mattino ed è giunto a Ferrara verso le 10. Appena arrivati abbiamo fatto un giro intorno alle mura medievali e la guida, che si chiamava Chiara e che è rimasta con noi per tutto il giorno, ci ha spiegato che le mura di Ferrara sono le più lunghe d’Italia; abbiamo inoltre ammirato la stupenda entrata detta “Porta degli Angeli”. Dopo questo breve giro di “perlustrazione”, siamo entrati nel cuore della città: il castello degli Estensi. Prima di entrare, Chiara ci ha informati che gli Estensi avevano fatto costruire la loro prima dimora davanti alla basilica di San Giorgio martire e, solo in seguito, è stato eretto questo castello; le due dimore sono in collegamento fra loro. Siamo poi entrati nel castello attraverso il ponte levatoio e abbiamo potuto assistere ad una rievocazione storica che si teneva nel cortile interno. Abbiamo visitato anche le prigioni sotterranee: queste sono molto umide e solo poche stanze hanno un finestra che permette al sole di entrare e uno spazio per i bisogni fisici. Dalle prigioni siamo saliti al piano superiore del castello, dove le stanze sono riccamente affrescate; in particolare la stanza da letto padronale è affrescata con scene che raffigurano le varie parti della giornata. Usciti da questo magnifico edificio, ci siamo recati al Palazzo dei Diamanti, che era la dimora estiva degli Estensi. Il palazzo si chiama così perché il muro esterno è ricoperto da pietre tagliate a diamante. All’interno si teneva una mostra di pittori famosi, fra cui Edgar Degas, Federico Zandomeneghi, Giovanni Boldini e altri. I quadri che più mi hanno colpita sono stati quelli di Degas, che raffigurano ballerine che si preparano per ballare o hanno appena finito la loro esibizione. La guida ci ha mostrato, infine, il quartiere degli Ebrei, situato alla sinistra della basilica.

È stata una visita davvero interessante ed entusiasmante. Mi sono divertita, ma al tempo stesso ho imparato molte cose nuove. Eh sì, chi lo avrebbe immaginato? Ferrara è proprio una città stupenda e se in futuro i professori decidessero di organizzare una gita scolastica lì, io sarai veramente felice di poterci tornare.

Francesca (II H)


Le meduse sono esseri viventi dotati di tentacoli attaccati alla cupola (la testa) e dotati di cellule urticanti. Quest’estate le meduse non hanno risparmiato la spiaggia di Jesolo e se ne sono viste tante, soprattutto vicino ai pontili e agli scogli. Si può stabilire il grado di pericolosità delle meduse osservando i loro tentacoli: se sono bianchi non sono molto pericolose, se invece sono color violetto, allora è meglio stare alla larga! Anche la grandezza determina quanto sono urticanti. Le meduse comparse a Jesolo erano piuttosto grandi. Ci è capitato di vederne una la cui cupola era più grande di un pallone da calcio, con tentacoli molto lunghi e violetti: pericolosissima!!! Se capita di toccare i tentacoli di una medusa si ha la sensazione di una bruciatura ed è molto fastidioso. Secondo alcuni bagnanti la presenza delle meduse nel mare di Jesolo sarebbe una prova che l’acqua non è inquinata. Se così fosse, dato l’alto numero di meduse, quest’anno il mare Adriatico era davvero pulitissimo !!!

Rudy e stefano (II H)


Noi ragazzi della III H vogliamo salutare la nostra ex professoressa di lettere Selene Zanette. Sappiamo che ora insegna presso la sede di Oderzo della nostra scuola. Con questa foto, nella quale figuriamo presso le porte del duomo di Sacile con lei e il suo neo-marito proprio nel giorno del loro matrimonio, vogliamo esprimerLe tutto il nostro affetto e la riconoscenza per quanto ci ha insegnato durante lo scorso anno scolastico. A Lei il nostro più caro augurio di … BUON LAVORO !!!

Giulia (per la III H)