Mansuè viva 

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Don  Giuseppe Miotti

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Brevi note sulla vita e sull'operato di don Giuseppe Miotti

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Per una decina di anni, fino agli anni ottanta, con piacere svolse il ruolo di insegnante di religione nella scuola media "Ippolito Nievo" di Mansuè; da sempre interessato alle novità tecnologiche come le macchine fotografiche, i registratori, i proiettori che con audiovisivi utilizzava per la catechesi, coinvolgendo in questo modo i ragazzi che si sentivano invogliati nella partecipazione.

Collezionista di video cassette, libri, enciclopedie, ha lasciato al paese un patrimonio culturale vario e ricco, con monografie d'artisti, guide d’Italia ed enciclopedie di primaria importanza.

Attento amministratore, ha saputo chiedere e sensibilizzare tutti i ceti sociali del paese che a loro volta lo hanno sostenuto ed incentivato. Era persona di carattere riservato, schivo e si apriva con le poche persone alle quali attribuiva confidenza e familiarità.

Non dava ascolto a pettegolezzi e dicerie, ma con discrezione offriva invece consigli, suggerimenti cercando nella gente la concordia (cum cordis); l'intero paese si è sentito parte della stessa comunità (COMUNITA’ e’ anche il nome del giornalino che 1-2 volte all’anno veniva preparato); le famiglie venivano visitate una volta all’anno in occasione della benedizione delle famiglie  e gli  portavano riconoscenza e rispetto.

Amante dl calcio, seguiva ‘Il calcio minuto per minuto’ ed era uno dei modi per rilassarsi alla domenica.

Uno dei passatempi preferiti era la cura del vino; don Giuseppe sapeva ‘lavorare’ il vino del ‘fitual’ con maestria, costanza e sapienza. Doti che evidenziava ancor di più per quel ‘passito’ che bisognava curare dalla raccolta, alla passitura, alla spremitura, per lungo tempo quasi acino ad acino.


Impostazione grafica&realizzazione: Silvano Rubert