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Parte 2 - Studio e preparazione RICHIESTA all'ORDINARIO DIOCESANO
Interno 1960
Esterno 2010
Pala intera
Pala ridotta
Primi tagli
Scontornatura
Basamento intero
Basamento ridotto
Definitivo

Mansuè, 3 dicembre 2010

 

 

Preg.mo

ORDINARIO DIOCESANO

Via Lorenzo da Ponte, 116

31029 VITTORIO VENETO (TV)

 

 

Alla cortese attenzione dell’UFFICIO AMMINISTRATIVO e dell’UFFICIO ARTE SACRA

 

  

Oggetto: realizzazione mosaico San Mansueto per la Chiesa parrocchiale di Mansuè

 

  

Il sottoscritto Don Lucio Marian, parroco di Mansuè, chiede di poter eseguire l’intervento di cui all’oggetto per restituire idealmente alla Comunità l’immagine e quindi la presenza del suo Patrono. È infatti documentato che la cinquecentesca facciata della Chiesa parrocchiale era dotata di un antico affresco di San Mansueto vescovo di Toul, eseguito all’interno di una cornice muraria realizzata sopra il portale d’ingresso e sotto il rosone centrale in posizione assiale.

La figura del Patrono, progressivamente deterioratasi, risultava vagamente percepibile negli anni ‘60 e qualche stampa fotografica del periodo ancora testimonia una labile sagoma.

L’immagine del Vescovo, nel frattempo scomparsa, era stata recentemente riproposta dall’artista Gina Roma che in quello spazio, con le stesse proporzioni e la stessa tecnica, aveva raffigurato un moderno San Mansueto interpretandone liberamente gli attributi iconografici; il dipinto, eseguito nel 1990, è rimasto sulla parete fino al 2002 quando, in seguito a gravi danneggiamenti della superficie pittorica, è stato asportato e, per quanto possibile, restaurato. L’affresco rimosso, intelato e risarcito delle lacune ma compromesso nella qualità cromatica, ha trovato infine posto in un locale della Parrocchia risultando impossibile la ricollocazione nello spazio originario.

È anche da aggiungere che, esteticamente, nella sua essenzialità compositiva e omogeneità tonale, la facciata sembra concepita per avere un centro focale formalmente e cromaticamente qualificante, e ciò proprio entro la citata cornice.

In virtù di quanto espresso, si ritiene che ripensare ad un’immagine di San Mansueto abbia un fondamento storico, culturale e devozionale potendo costituire un segno e una presenza significativa per la comunità dei fedeli che nel patrono si è identificata e tuttora si identifica, potendo colmare un vuoto materiale e ricomporre un legame spirituale.

Ipotizzare un'immagine contemporanea sarebbe forse giustificato, ma pare difficile trovare un artista di provate capacità, esperto nell’affresco (tecnica duratura anche su spazi esterni, ma che non ammette improvvisazione), in grado di coniugare tradizione pittorica e modernità, leggibilità ed espressività estetica, valenza teologica e chiarezza semantica.

Più facile, ma soprattutto corretto e legittimo, ricorrere a un’immagine storicizzata e a una tecnica collaudata. In tal senso la soluzione diventa facile e quasi scontata risultando la Parrocchia titolare di una pala, oggi conservata al Museo Diocesano di Arte Sacra di Vittorio Veneto, che fino al ‘900 è rimasta sull’altare della chiesa di Mansuè. Si tratta del dipinto di Michieli Andrea detto Andrea Vicentino (1542-1617) che rappresenta San Mansueto vescovo tra la Madonna con bambino in gloria e i Santi Giovanni Battista, Girolamo, Caterina d’Alessandria, Apollonia; è un’opera

 realizzata ad olio su tela, di grandi dimensioni (327x190 cm), dove la figura del protagonista è centrale e dominante, evidenziando il suo ruolo patronale e pastorale. Interpreta un vescovo autorevole e con piena consapevolezza della sua missione che pare osservare, ascoltare e quindi dialogare con i suoi fedeli: si dichiara persona eletta ma non incombente, forte ma non opprimente, salda ma senza rigidità e durezza.

San Mansueto rappresenta quindi una figura eletta ed esemplare, che attraversa la storia ed esiste al di sopra della storia: è perciò capace di accompagnare e unire le generazioni che qui sono vissute e le stagioni che qui si sono succedute. È una presenza che a Mansuè potrebbe tornare, visibile e concreta, per mostrare la sua benevolenza, per elargire la sua protezione, per confermare il suo ruolo spirituale.

La collocazione esterna, nella cornice destinata al Patrono, lo confermerebbe protettore della Parrocchia e dei parrocchiani anche fuori dello spazio consacrato: assiso sulla cattedra, dall’alto (quindi come vero episcopos) potrebbe guardare lontano e osservare oltre, restando al contempo visibile sulla sua Chiesa e quindi invocabile ed acclamabile dalla sua Comunità.

In considerazione del fatto che il mosaico è la tecnica della tradizione figurativa cristiana più antica, consolidata e ancora oggi praticata, si ritiene che la trasposizione musiva di tale immagine potrebbe essere la soluzione ideale per una facciata da sempre riservata al Santo.

Contatti informali con la Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo – specializzata in riproduzione di opere d’arte antica – interpellati nella figura del direttore dott. G.P. Brovedani, hanno confermato la possibilità realizzativa e giustificato la collocazione esterna dell’opera; unitamente l’Istituto ha anche espresso una disponibilità attuativa e dato garanzie tecniche per una conforme restituzione musiva dell’opera pittorica.

È evidente che l’immagine da interpretare dovrebbe limitarsi alla figura di San Mansueto, inserita nella cornice rettangolare di 240x130 cm e su fondo blu (del tono dipinto da Andrea Vicentino) escludendo le figure laterali e lo spazio perimetrale che altrimenti renderebbero affollata e quindi confusa la composizione, obbligherebbero a ridurre le proporzioni metriche del Patrono indebolendolo figurativamente e compromettendo la leggibilità a distanza. Isolata, l’immagine del Santo risalterebbe come presenza netta e fortemente connotata, con evidenza plastica e vibrante massa policroma accesa dalle sezioni auree del mantello contro le tessere azzurre dello sfondo, per qualificare e dominare la grande e bianca facciata della Chiesa.

Il lavoro dovrebbe quindi essere un mosaico artistico parietale a tecnica bizantina da realizzare su supporto in alluminio alveolare delimitato da cornice perimetrale nelle dimensioni di 240x130 cm, con tessere in smalti veneziani, riproducente fedelmente San Mansueto come dipinto da Andrea Vicentino nella citata pala.

È da dichiarare che l’operazione, se avvallata dall’Ufficio Diocesano per l’Arte Sacra e dalla Soprintendenza Veneta per i Beni Storici e Artistici, non sarebbe onerosa per la Parrocchia di Mansuè esistendo un gruppo di persone, rappresentato dall’artista Renzo Marcon, disposto ad accollarsi il peso economico dell’operazione: dai costi del mosaico al suo trasposto e posa in opera; più precisamente l’impegno di spesa ammonterebbe a 12 mila euro complessivi e sarebbe interamente coperto da donazioni private. 

È giusto infine comunicare che il Consiglio Affari Economici e il Consiglio Pastorale della Parrocchia si sono dichiarati concordi nell’approvare il progetto di realizzazione musiva e la presente richiesta di autorizzazione ai preposti uffici della Diocesi e della Soprintendenza.       

 

Ringraziando per l’attenzione, restando in attesa di risposta, porge cordiali saluti,

 

il Parroco di Mansuè

Don Lucio Marian

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