Anche per
le celebrazioni ha sempre cercato di apportare qualche rinnovamento pur
restando nel solco della tradizione; processioni, celebrazioni solenni dei
periodi natalizi e pasquali; le feste del patrono e della madonna, il
ricordo dei morti erano momenti che lo hanno sempre trovato pronto fino a
quando ne ha avuto la forza.
Per trentuno anni ha curato
le anime dei suoi parrocchiani, ha celebrato tanti Battesimi, Matrimoni e
Funerali e la vita in paese l'ha vista scorrere, la ha accompagnata, curata
in modo discreto e costante, forse senza tanti clamori ma con continuità
esemplare in ‘pensieri, parole, opere’.
Nel 1995 si è ritirato
nell'abitazione che la Curia gli ha permesso di costruire a sue spese ed ha
continuato, finché la situazione fisica glielo ha consentito, a coadiuvare
il parroco, a visitare i suoi parrocchiani più sofferenti.
Figura
5 La tomba di don Giuseppe Con il contributo di Renzo Marcon,
Silvano Rubert, Gina Spadotto |