
Durante le vacanze estive sono
andato, con la scuola di Musica di Pordenone presso la quale studio, all’Arena
di Verona per assistere alla rappresentazione del “Rigoletto”, una
delle opere liriche più famose di Giuseppe Verdi, il celebre
compositore di Busseto del quale ricorre quest’anno il centenario
della morte. La storia è molto complicata e sarebbe molto lungo
raccontarla. Posso solo accennare che Rigoletto è il “buffone” di
corte del Duca di Mantova, un libertino che gli ha sedotto la figlia
Gilda. Per vendicarsi assolda un sicario, Sparafucile, per uccidere il
Duca, ma Gilda, venuta a sapere i progetti del padre, si fa uccidere al
posto del Duca stesso del quale è innamorata. Quando Rigoletto scopre
che la vittima non è l’uomo che odia, ma la figlia che ama più della
sua stessa vita, rammenta la maledizione che gli è stata scagliata
contro da un cortigiano e si accascia sul cadavere della fanciulla. La
vicenda viene mirabilmente sottolineata dalla musica. Ad essere sincero,
quando mi hanno invitato ad andare a Verona per vedere un’opera
lirica, non ero proprio entusiasta, perché la lirica non mi appassiona.
Certo, se mi avessero detto “Si va al Festivalbar”, avrei avuto
tutta un’altra reazione! Tuttavia, fin dall’inizio dello spettacolo
ho dovuto ricredermi: l’atmosfera era bellissima e coinvolgente e io
mi sentivo emozionato. Le gradinate erano gremite di spettatori di tutte
le età e a ciascuno di essi era stata consegnata una candelina da
accendere all’inizio dell’opera. All’improvviso il suono di un
gong e l’abbassarsi delle luci, ha prodotto un magico silenzio in
tutta l’Arena e, come magiche lucciole, prendevano vita le fiammelle
tremolanti: l’effetto è stato davvero suggestivo! Benché non sia il
mio genere preferito di musica, devo riconoscere che i cantanti sono
stati davvero bravi poiché sono riusciti ad esprimere la forza dei loro
sentimenti non solo con la voce (che si sentiva benissimo forse perché
era amplificata data la vastità dell’ambiente), ma anche con la
gestualità e la mimica. Belli i costumi e le scenografie e bravi anche
il coro e l’orchestra. Ho scritto questo articolo per invitarvi ad
andare all’Arena alla prossima occasione, per vivere un’esperienza
suggestiva e unica come la mia.
Michele Ambrosi (II H)
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Il primo settembre scorso a Mansuè, nell’ambito
dei festeggiamenti per la festa del Santo Patrono, si è svolto il XV
Minifestival canoro. Come forse saprete già, alcune di noi ragazze
della Scuola Media, vi hanno partecipato, così…. per cambiare un po’
aria e vivacizzarsi la vita. Non pensate comunque che ci siamo
presentate lì quella sera per cantare e ballare senza prima fare
adeguate prove. Al contrario, abbiamo sudato duramente durante i giorni
precedenti per allenarci e rendere la nostra esibizione a dir poco…
eccellente!!! Lo spettacolo è andato a gonfie vele: le nostre voci
erano “preparatissime” e i nostri balletti hanno avuto un successo
strepitoso.
Al Minifestival sono state eseguite 23 canzoni,
compresa la sigla e si sono esibiti artisti di età compresa fra la
scuola materna e quella superiore. Durante lo spettacolo i flash delle
macchine fotografiche hanno lampeggiato in continuazione, per non
parlare delle numerosissime riprese con le videocamere.
Tutti i nostri amici sono venuti ad applaudirci e noi
ci siamo divertite molto e godute la meritata (anche se breve)
celebrità. Se vi piace esibirvi cantando o danzando, la prossima
edizione del festival potrebbe essere la vostra grande occasione!!!
Fatevi coraggio e calcate la scena, portando con voi allegria e
buonumore.
Karen, Lara (II G) e Angie (II H) |