Gentilissimo amico
Ho preso un piccolo piccolo foglietto per non esser tentata
di scriverle a lungo, rubandole molto tempo, ma ora vedo che ipocritamente mi
studio a tener piccolo il carattere per... tutti i buoni conti! No
no, farò presto. Debbo darle una seccatura... involontaria. Non metta
cipiglio che non si tratta di scrivere delle bugie in forma di prefazioni, o
d'un articoletto reclame a beneficio di qualche amico od amica; Le si
chiede solo "un autografo"! Ecco senta che cosa mi
scrive il Traversi: -Verso i primi di maggio alla Scala, avrà
luogo una grande fiera (la festa dei fiori) a beneficio dell' erigendo
Sanatorio per i tisici. Alcune signore hanno in animo di vendere al loro
banco, un numero unico con autografi illustri. Subito
naturalmente si pensò al Fogazzaro. Vorrà Lei essere nostra interprete
presso di lui, e pregarlo di non negarci tanto favore?" -lo ho trascritto
fedelmente, non intendendo bene come mai un numero unico, cioè
un fascicolo d'un certo numero di copie, possa esser tutto "d'autografi";
ma questo se lo vedranno loro. Se a Lei non è troppo grave
accondiscendere a questa preghiera, mandi a me le due o tre righe che vorrà
scrivere, ed io mi farò il merito d'aver ottenuto la grazia. Va bene? Saluti
cordiali a tutti i suoi e a Lei una strettona di mano. Così non dirà che
Vittoria Aganoor La tratta coi guanti lucidi! -
(*)indicazione di anno congetturale, apposta in margine
alla pagina dai conservatori della Biblioteca Bertoliana.