Home
Biografia
Lettere ad Andriana
Lettere Fogazzaro
Poesie
Fotografie
Itinerario letterario
Accrediti
Basalghelle

Prefazione ] 17 aprile 1882 ] 5 maggio 1886 ] 29 giugno 1893 ] 23 novembre 1893 ] 25 maggio 1894 ] 16 febbraio 1998 ] 7 giugno 1899 ] 5 novembre 1899 ] 24 novembre 1899 ] 14 dicembre 1899 ] 16 aprile 1900 ] 6 maggio 1900 ] 13 ottobre 1900 ] 31 gennaio 1903 ] 30 marzo 1903 ] 13 giugno 1903 ] 15 settembre 1905 ] [ 22 novembre 1909 ] Mamma sei tu? ]


Perugia, 22 novembre 1909

Quest’ultima lettera di Vittoria a Fogazzaro è velata di tanta tristezza, quasi presagio della sua morte non lontana. L’amicizia rinsaldata da tanti bei momenti è motivo di nostalgie e desiderio di ciò che è ormai lontano “nel suo giovane sangue”. Il romanzo Malombra evoca però in Vittoria sentimenti freschi e giovani che il suo caro amico ha saputo scrivere per “riscardarci e rinfrancarci contro gli assalti della tristezza.


Perugia- 22 Nov. 1909

Tanto caro Amico ..

Che gran piacere ho provato rivedendo il suo caratterino sulla punta! Da che fui malata e scrivo tanto poco, mi pare che molti amici mi abbiano dimenticata e tanto più mi rallegro se taluni di essi e fra i più amati, tornano a rammentarsi di me.

Sono grata doppiamente all'Haendler, che non conosco, e perche traduce i miei versi, e più perché debbo a lui questa Sua lettera.

lo torno con più vivo desiderio sempre, alle cose lontane, alle care ricordanze di giovinezza; e proprio in questi giorni, avendo io quì con me una mia dolce cognatina (tanto simile per indole a Edith) mi feci rileggere da lei Malombra.

Fu in Napoli che lo lessi per la prima volta, e insieme alle scene dolci o tragiche del Lago, o dei Bastioni, traverso i dialoghi del buon prete e dei suoi ospiti odi Silla e di Edith ecc. io rivedevo la finestra di quella mia stanza lassù che dava su un vallone delizioso del Vomero, e si sentiva quell'aria di primavera che veniva dall'esterno e di quell'altra primavera che era nell'anima mia, e nel mio sangue giovane. Quanta melanconia al confronto!

lo sto meglio assai, ma ho sempre bisogno di molti riguardi, e il mio bel vigore passato è un bel ricordo. Per di più ecco l'inverno, e occorre davvero un po' di sole d'amicizia a riscaldarci e rinfrancarci contro gli assalti della tristezza. Ma il Malombra è sempre fresco e giovane e fiammeggiante di bellezza e di passione; sempre il romanzo dei romanzi, secondo me, dove è tutto l'impeto e la baldanza d'un ingegno senza paura d'oblio.

Mi ricordi ai Suoi e mi voglia sempre un poco di bene. La sua vecchia amica

Vittoria Aganoor Pompilj