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È l’11 Settembre 2001: in Italia mancano pochi minuti alle quindici e a New York è mattina. Sopra Manhattan si sente un rombo assordante: è un aereo passeggeri dirottato che va a schiantarsi contro la prima torre del World Trade Center, complesso architettonico simbolo, per il mondo intero, del potere economico dell‘America.

Pochi minuti dopo arriva un altro aereo: questo si schianta contro la seconda torre. Svanisce immediatamente l’ipotesi appena ventilata di un incidente, sventurato quanto occasionale. È chiaro che si tratta di un attentato terroristico: l’America e tutto il mondo occidentale sono in allarme. New York è a soqquadro, gli edifici siti nell’area colpita vengono evacuati, si organizzano i primi soccorsi. Una nuvola di polvere avvolge Manhattan, dalle torri escono migliaia di persone ferite, sfigurate e ricoperte di polvere e detriti.

Pochi minuti dopo l’impatto dei due aerei, le Twin Towers, a breve distanza l’una dall’altra, crollano: con loro crolla il mito dell‘invulnerabilità degli States, convinti di essere inattaccabili all’interno del loro territorio. Al numero telefonico di soccorso americano arrivano telefonate di persone imprigionate sotto le macerie che invocano «venite a salvarci, siamo qui sotto!». Pompieri e polizia impiegano tutte le loro forze e i loro mezzi per salvare qualcuno. Purtroppo molti di loro perdono la vita per salvarne altre.

Le prime stime parlano di 20.000 morti, una vera strage che deve essere stata organizzata per mesi dai terroristi. Si fa strada l’ipotesi che sia stata organizzata, come si confermerà in seguito, da Osama Bin Laden, uno sceicco saudita capo di un’organizzazione terroristica ispirata ai principi del fondamentalismo islamico. I lavori per rimuovere le macerie delle torri continuano ininterrottamente per giorni; decine di ruspe scavano per cercare i corpi sotto le macerie: ci vorranno almeno due mesi per estrarli tutti. Intanto, in quello stesso sventurato 11 settembre, un altro aereo civile dirottato colpisce il Pentagono, distruggendone un lato e provocando forse 800 morti. Ci sono volute più di 24 ore per domare l’incendio prodotto dall‘impatto.

A distanza di un ora dall’impatto sul Pentagono, un aereo precipita a un’ottantina di miglia da Pittsburgh. Forse quest’ultimo era destinato alla Casa Bianca o forse il suo obiettivo era intercettare l’Air Force One, ossia l’aereo presidenziale, dov’era imbarcato il presidente americano Bush.

Ora, dall’East River di Manhattan non si vedranno più le Torri Gemelle (che erano tra gli edifici più alti del mondo, rispettivamente di 417 e 415 m.). Esse saranno solo un ricordo: il loro crollo è stato definito la “seconda Pearl Harbour” e resterà nella storia come la più grande strage terroristica del XXI secolo.

La risposta americana alla strage delle “Torri gemelle” non si è fatta attendere molto: l’8 ottobre scorso, il Presidente degli USA, Bush, ha dato il via ai bombardamenti contro l’Afghanistan, paese accusato di dare rifugio a Bin Laden. Gli aerei americani hanno preso di mira obbiettivi strategici nelle città di Kabul, Jalalabad, Kandahar, la capitale spirituale dei Talebani.

Ora tutti temiamo altri attentati terroristici e l’espansione del conflitto negli altri stati islamici. Tutta l’Europa è pronta a schierarsi con l’America contro i terroristi islamici. Osama Bin Laden, il ricchissimo sceicco arabo considerato il mandante dei terroristi, attraverso una videocassetta trasmessa in mondovisione ha proclamato la “guerra santa” contro l’America e l’Occidente.

Federico Floriani (3 H)

Il 21° secolo avrebbe dovuto essere il periodo della storia in cui gli uomini, con tolleranza e intelligenza, sarebbero riusciti a costruire un mondo dominato dal bene e dalla pace. Ma le cose non sono andate così e ne abbiamo avuto la dimostrazione con l’attentato terroristico al World Trade Center e al Pentagono. Ora mi chiedo come possa essere considerato giusto provocare migliaia di morti nascondendosi dietro l’interpretazione di un libro e la fede in una religione. Questo fatto mi ha sconvolto, come sicuramente ha sconvolto tutti, però ho acquisito la consapevolezza che nel mondo ci sono decine di guerre in corso che ignoravo e che ogni minuto producono decine di morti. Adesso i paesi islamici emergono alla nostra attenzione e noi cominciamo a informarci sulla loro religione, la loro storia, la loro cultura mentre prima non ci interessavano… La tragedia che è successa di recente in America non è l’unico fatto che deve addolorarci, perché gli oltre 6000 morti che la caratterizzano non sono le uniche vittime della violenza praticata dal’uomo nel mondo. Federico Floriani

Fino a qualche settimana fa non ci interessavamo molto di ciò che accadeva fuori dall’Italia, ma ora, dopo la tragedia delle Torri Gemelle e del Pentagono, ci interessa tutto per il semplice motivo che questa volta la storia non la stiamo studiando sui libri, ma ci siamo dentro, e lo siamo tutti, nessuno escluso. Noi non siamo bene in grado di spiegarci il perché di questo attacco terroristico, ma se andiamo a vedere gli stati molto poveri, come l’Afghanistan, il paese che ospita i principali sospettati dell’attentato, forse troveremo la risposta: lo stato di povertà di questi paesi e l’emarginazione in cui sono stati lasciati dal mondo cosiddetto “civile“, tutto questo potrebbe rispondere alle nostre domande. Ora, forse anche a causa della nostra indifferenza, è in corso una guerra dalle conseguenze imprevedibili. Alice Dalla Nora

L’attentato alle Twin Towers ha provocato, oltre alle migliaia di morti, delle conseguenze terribili, tra cui lo scoppio di una guerra. Tuttavia, mentre prima le guerre sembravano fatti lontani da studiare nei libri, ora che ci siamo dentro la realtà sembra diversa. Questa cosa mi spaventa e mi sconvolge, non mi sembra giusto che scoppi una guerra a causa di terroristi che ce l’hanno a morte con il sistema occidentale, anche perché essa potrebbe avere conseguenze terribili nei paesi attaccati ed anche, se si utilizzeranno le armi nucleari, sul resto della popolazione del mondo. D’altra parte, però, posso capire che gli americani, spinti dal dolore per la perdita dei loro cari, siano favorevoli all’intervento armato come atto di giustizia dovuto sia ai morti, sia ai vivi. Una cosa è certa: il mondo, dall’11 settembre scorso non è più come prima e credo che neanche più lo sarà. Serena Dal Cin

Questa guerra scoppiata contro il terrorismo internazionale, secondo me è abbastanza giusta, perché bisogna punire i responsabili dell’attacco a New York e al Pentagono e impedire che ne compiano altri. È necessario però che si puniscano i veri colpevoli e non un popolo innocente che ha solo la colpa di convivere con essi. Gabriele Forlin

Due settimane fa sono state abbattute le Torri Gemelle a Manhattan nel corso di un attentato terroristico. Esse erano un simbolo per l’America e per tutto il mondo occidentale. All’inizio ero molto turbata da quanto accaduto, soprattutto perché nelle Torri c’erano migliaia di persone e molte sono morte. Pensavo anche ai passeggeri degli aerei dirottati e ai loro famigliari che da quel giorno non si sarebbero più visti né abbracciati e mi veniva da piangere. Non eravamo preparati ad una cosa del genere e come avremmo potuto esserlo? Ora sono molto preoccupata per l‘inizio delle operazioni belliche da parte delle forze angloamericane in Afganistan: questa guerra mi spaventa e mi dispiace che alla strage di New York si aggiungano altri morti fra la popolazione civile dell’area bombardata. Piera Dal Cin

Secondo me, la tragedia accaduta in America è un fatto che dovrebbe coinvolgere tutti noi, tutto il mondo, sperando però che questo non sia l’inizio di una terza guerra mondiale. Io ho molta paura di questa situazione, perché, essendo l’Italia alleata dell’America, i terroristi possono venire anche qui ad uccidere persone, ad abbattere edifici e case. Sicuramente se tutto questo non finirà al più presto, tutto il mondo sarà in preda al panico. Io non mi aspettavo attentati come questi, soprattutto da parte di persone provenienti da paesi asiatici, che io ho sempre visto come paesi molto poveri e sottomessi. E mai avrei immaginato che potessero essere capaci di sconvolgere così l’America che ho sempre considerato un paese forte, potente e invincibile. Chiara Fadel

Secondo me, quello che è successo in America è stato tremendo. Io ho molta paura. Tutte quelle persone morte… una tristezza che non so descrivere. Dopo aver visto infinite volte alla televisione le Torri Gemelle che cadevano spegnevo la TV e pensavo a cosa potrebbe accadere ora. Tutti siamo sotto shock, anche perché la zona dove abitiamo è vicina ad Aviano da dove fanno partire gli aerei americani… Martina Tellan

La tragedia di New York mi ha turbato molto e adesso sono molto preoccupato perché Bin Laden ha chiamato tutti gli islamici alla “guerra santa” non solo contro gli Stati Uniti, ma anche contro le nazioni loro alleate (fra cui c’è anche l‘Italia). Quello che è successo ci fa riflettere sul problema del Medio Oriente. Secondo me, gli americani dovrebbero colpire solo dove si nascondono i terroristi. Federico Rado