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IL BASTONE TRA LE RUOTE

   

A casa, Giustina deve lottare e, per partire, deve convincere i familiari. E nello svolgersi di questa lotta sente quanto è forte il legame che la tiene unita a quella sua famiglia di stampo antico, ma nella quale non manca l'atmosfèra calda dell'affetto.
Finalmente la famiglia acconsente alla sua partenza, ma, pochi giorni prima, un fratello di Giustina si ammala gravemente.
Per i parenti, non troppo convinti del suo ideale, è un segno di Dio : «Non vorrai mica abbandonare tuo fratello in queste condizioni!».
Il dramma ripete fedelmente la realtà di un passo evangelico di Matteo: «Chi ama il padre o la madre più di me, non è degno di me. Chi terrà conto della sua vita la perderà, e chi l'avrà perduta per causa mia la ritroverà» (Mt 11,37"; 39).
Giustina si avvicina al letto del fratello, cuore in gola e mani tremanti: «Non morrai, anzi offriamo generosamente questo sacrificio a Gesù per la tua guarigione e sta' certo che verrà un giorno in cui ci rivedremo». Il giorno dopo, il distacco è doloroso come lo è per ogni cuore che ama. Parte per vivere la sua avventura che consumerà nell'amore. È l'alba del 18 marzo 1924.

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