Il mese di aprile del '27
sembra voler porre fine a quell'olocausto: il corpo esausto, la
soffocazione quasi continua. Si teme di perderla da un momento
all'altro, ma lei assicura che finirà il suo cammino nel mese
del Sacro Cuore, tuttavia esprime il desiderio di ricevere gli
ultimi sacramenti: «Fate tutto bello e poi state contente!».
Quando il Cappellano entra per amministrare i Sacramenti, trova
la camera adorna come a festa: fiori dappertutto, un velo bianco
sul capo e il sorriso più luminoso di sempre.
Rinnova i voti, chiede perdono e quindi riceve il Viatico e
l'Unzione degli infermi.
«Adesso — aggiunge alle consorelle che le stanno attorno —
stiamo in raccoglimento. Ho molte cose da dire al mio Signore».
«Noi eravamo inginocchiate attorno a lei — scriverà nel suo
diario una suora — non respiravamo neppure per non disturbare
quel silenzio tanto eloquente». E il raccoglimento dura tutta la
giornata. |
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