Giunge il 7 ottobre 1925,
giorno della Professione di Suor Eugenia. La sua consacrazione,
già vissuta in totalità nei mesi di Noviziato, viene ratificata
ufficialmente dalla Chiesa ed ella, a nuovo titolo e ancor più
profondamente, sente di appartenere al suo Signore.
È impossibile penetrare in quell'anima per captare la poesia di
quegli istanti che suggellano la donazione di tutta se stessa.
II giorno declina, ponendo fine per sempre alla vita di
Noviziato ed ella vede, con pena, giungere l'ora di ricevere la
nuova destinazione. Un senso di malinconia spirituale la invade
e si fa più acuto col passar del tempo. È una prova a cui Dio la
sottopone per una più rapida purificazione. Non è un mistero che
le grandi anime vengano forgiate dal dolore e dalla prova.
Soltanto la sua Madre Maestra, nella quale trova quella
tenerezza materna di cui era stata privata da piccola e dalla
quale è amata e stimata, sa quanto sia amara la nuova prova.
È ovvio: pronunciando il voto di povertà, deve sentirne gli
effetti nel distacco da tutto e da tutti. Ama quella casa dove
Dio è in ogni angolo e dove ha recepito le esigenze di un amore
che si nutre di piccole cose, forse di sfumature, per esprimere
l'intensità di un sentimento che non ha limiti. |
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