Si distingue, sin dai primi
mesi del probandato, per la sua capacità di sacrificarsi in
silenzio e di pregare incessantemente. Il desiderio di cementare
ulteriormente la sua unione col Signore ha il suo momento
culminante il 4 ottobre, con la Vestizione.
Si prepara a quell'incontro particolare, con fervore, entusiasmo
e raccoglimento intenso, quasi a suggellare anche interiormente
la novità di vita che il nuovo nome impostole, Suor Eugenia,
esige.
Il saio francescano la impegna subito a manifestare quello che
le trabocca in cuore, traspaiono anche all'esterno la sua
serenità, la gioia profonda e la sua continua unione con Dio.
Se ne accorgono anche i parenti venuti alla Vestizione : il
Convento ha raffinato la sensibilità di Giustina e resa più
spontanea la sua capacità di sorridere.
«Sei stato tanto buono a venire alla mia Vestizione — dice al
fratello nel piccolo parlatorio del Convento, subito dopo la
funzione — ma non vorrei che questo viaggio ti recasse danno
alla salute. Ho pregato tanto per tutti voi, perché vi voglio
bene». |
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